Arte, artigianato e tradizioni

La Chiesa Campestre di Sant'Isidoro e la torre omonima

Bisogna spostarsi verso la costa per circa cinquecentocinquanta metri lungo la SP 71 e a quel punto seguire le indicazioni in direzione Tuerra, per arrivare alla Torre di Sant'Isidoro e quindi alla chiesetta campestre dedicata al Santo protettore dei contadini di Teulada. Teulada e non solo, perché è la Sardegna in generale ad amare Sant'Isidoro, celebrato in tutta l'isola.

I teuladini in particolare dedicano a questo Santo diverse festività (La Festa di Sant'Isidoro e la Sagra di Sant'Isidoro) e non è un caso che proprio in suo onore è stata edificata questa piccola ma deliziosa chiesa risalente al XVII secolo. Sorge sul luogo dove si era insediata la Teulada antica, la stessa che, per le incursioni dal mare, era stata costretta a ritirarsi verso l'entroterra.
La chiesa è molto semplice sia nella, che nell'aspetto esteriore: composta da una sola navata, presenta una facciata molto omogenea e liscia che termina con una torre campanaria particolare, l’unico elemento forse che ci fa capire che l’edificio è una chiesa. L'ingresso è preceduto da un loggiato che termina proprio di fronte alla torre omonima.

Uno strano connubio tra potere temporale e spirituale che rende suggestivo il paesaggio. La Torre a base quadrata è una costruzione di origine bizantina, a differenza delle strutture difensive sparse nel territorio e risalenti all'età della dominazione spagnola. Faceva da avamposto per segnalare le incursioni saracene nell'isola ed è la testimone diretta dello scontro di popoli, per di più di religione diversa, che ha invaso il Mediterraneo e le coste che vi si affacciano: da una parte la chiesa cristiana e dall'altra i pirati saraceni, gli "infedeli", come venivano definiti i musulmani dai cristiani. La torre è costituita da due piani più il sotterraneo e aveva funzioni di allarme sulla via di Teulada: dall'alto della sua struttura, con fumate e luci, avvertiva gli abitanti dell’avvicinarsi di un pericolo. Altrimenti, la vedetta avvertiva la città col suono di un corno o con il tuonare di una colubrina.

Sant'Isidoro l'Agricoltore, così viene chiamato il santo, un contadino spagnolo al quale vennero riconosciuti prodigi ed eventi portentosi che gli valsero la canonizzazione da parte della Chiesa cattolica nel 1622. Una figura amata dal mondo contadino e dunque dai sardi che prima di tutto, sono un popolo particolarmente legato alla terra e alla sua fertilità.


Nella foto: la chiesa campestre e la torre di Sant'Isidoro di Teulada (Costa Sud-Ovest Sardegna, Cagliari).

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