Il sughero: dal tappo alla bottiglia
Artigianato, tradizione ed economia di Teulada (Cagliari, Costa Sud-Ovest Sardegna): il sughero. Principalmente conosciuto per i tappi delle bottiglie di vino, in realtà è una delle materie prime più versatili, economiche ed isolanti che ci siano
Utilizzato sin dall'antichità per utensili e oggetti di uso quotidiano, il sughero rappresenta una risorsa importante per il territorio di Teulada (Costa Centro-Ovest Sardegna, Cagliari), oltre ad essere una vera e propria forma d'arte che permette agli artigiani di creare oggetti utili e dilettevoli allo stesso tempo.
Anticamente i teuladini utilizzavano il sughero per fare le tegole dei tetti e per la creazione dei recipienti più vari: dalle forme dove si mettevano il latte cagliato e la ricotta, alle saliere, i vassoi per l'arrosto e le misure per i legumi e i cereali. Oggi il sughero viene lavorato a livello aziendale ma continua ad essere un prodotto con cui l’artigianato locale produce oggetti più vari, di tendenza e in grado di attrarre una clientela sempre maggiore.
Sebbene il sughero sia spesso unito all'esclusiva produzione di tappi da vino o da spumante, questo si rivela un materiale adatto per la creazione di diversi oggetti e questo i teuladini, ma tutti i sardi in generale, lo sanno bene: borse, vasi, servizi di ceramica, rivestimenti per bottiglie e complementi d'arredo vari, ma anche calzature, il sughero si presta a un lavorazione che solo in questi territori ricchi di Sughere (le piante da cui si ricava il materiale) è possibile ottenere.
Protegge e mantiene invariati gli aromi e i sapori di vini di qualità, primi tra tutti quelli sardi, il sughero utilizzato per la produzione di tappi ha ormai raggiunto la sua fama, meno conosciute invece sono le lavorazioni, a livello industriale, unite alle nuove tecnologie: il sughero è un materiale fono assorbente, vale a dire che assorbe i suoni, per cui si presta bene alla produzione di pavimenti, linoleum e vari rivestimenti.
Il sughero è uno dei materiali più versatili al mondo e quello sardo rappresenta un'eccellenza nel mondo: la lavorazione è lunga e richiede molta attenzione e pazienza. Le piante, per essere utilizzate, devono aver raggiunto i 10 anni di età altrimenti, se scorticate prima, deperiscono rapidamente. Una volta che la pianta ha raggiunto il giusto grado di sviluppo, si effettua la demaschiatura, cioè l'asportazione del sughero maschio, il sughero di qualità scadente per permettere alla pianta di iniziare a produrre quello migliore, il sughero femmina o gentile, quello che servirà per la produzione di oggetti pregiati e dalle forme uniche.