Storia e archeologia

Storia di Teulada antica: dalla civiltà nuragica ai romani

Fondata in tempi lontanissimi, Teulada (Cagliari, Sulcis e Sardegna del Sud) inizia la sua storia con la civiltà nuragica, come ci testimoniano i reperti ritrovati nell'area e che si trovano in un cattivo stato di conservazione. Due tipi di insediamenti nuragici hanno occupato questi territori: quelli lungo la costa e quelli nell'entroterra, sulle cime delle colline, in grado di creare un impianto abitativo tutt'ora visibile e che si estende da Porto Pino al pianoro di Chia. Basta guardarsi intorno per percepire la presenza di questa civiltà. Il nuraghe di Monte Idu, il nuraghe Sardone, il nuraghe Giovanni Matta e Sant'Isidoro si dispongono tutt'intorno all'attuale città.

È soprattutto durante l'occupazione punico-fenicia però che il territorio di Teulada vive il suo periodo più fiorente: non è un caso che gran parte dei reperti archeologici testimoniano la passata presenza di queste grandi civiltà marittime, giunte dal Medio Oriente o dall'Africa, quest’ultima distante appena 100 miglia marine dalla seconda isola più grande del Bel paese. Durante l'occupazione fenicia il commercio divenne un'attività molto redditizia soprattutto per la popolazione locale che sotto il controllo dei punici dovette cambiare decisamente stile di vita.
Proprio nella zona di Teulada i Cartaginesi costruirono approdi, tra cui il Porto di Melqart, l'Ercole punico, che rappresenta la più antica struttura portuale che il Mediterraneo abbia mai restituito. Siamo a Capo Malfatano, ribattezzato dagli arabi "Amal Fatah", il luogo della speranza. Doveva essere un porto strategico per la flotta militare cartaginese soprattutto durante le guerre puniche quando, di fronte alla costa tunisina, i Punici bloccavano i traffici del Mediterraneo. Deportazione di intere popolazioni, tasse elevate e scontri continui contribuirono alla fama negativa dei Cartaginesi presso i popoli sardi che inventarono un proverbio tuttora conosciuto nel territorio: "Bucca tupada, bucca indorata". (Bocca tappata, bocca dorata).

Sono i Romani ad occupare il territorio successivamente, disponendo nuovi porti lungo le coste e armando nuovamente quelli già esistenti: il primo insediamento costiero dei romani, chiamato Tegula, che probabilmente documenta la produzione di terracotta in epoca romana, arretrò, per sfuggire alle incursioni che venivano dal mare, raccogliendosi attorno alla chiesa di Sant'Isidoro, nella piana di Tuerra, dove primeggeranno fino al crollo del grande impero.

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